2023 L’anno più caldo di sempre : PARTE 4 Gli eventi estremi
In tutto il mondo sono stati registrati numerosi eventi estremi, tra cui ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi.
Le emissioni globali stimate di carbonio dovute agli incendi nel 2023 sono aumentate del 30% rispetto al 2022, a causa in gran parte degli incendi persistenti in Canada
Gli eventi estremi verificatisi in tutto il mondo nel 2023 hanno avuto impatti significativi sulla salute umana, sugli ecosistemi, sulla natura e sulle infrastrutture.
Tra i casi più eccezionali figurano le inondazioni, gli incendi, la siccità e il caldo estremo.
Gli eventi alluvionali di grande impatto variavano da inondazioni improvvise causate da piogge intense, a inondazioni su larga scala dovute al passaggio di fiumi atmosferici (bande lunghe e strette di vapore acqueo nell’atmosfera) come in California a gennaio e marzo e sul Cile a luglio, piogge monsoniche, grandi sistemi di bassa pressione e cicloni tropicali.
Il ciclone Freddy ha colpito l’Africa sudorientale (febbraio, marzo), il ciclone Mocha il sud e l’Asia sudorientale (maggio), l’uragano Hilary Messico e gli Stati Uniti occidentali (agosto), l’uragano Otis Messico (ottobre), la tempesta Daniel sul Mediterraneo (settembre) e post -ciclone tropicale Jasper Australia, (dicembre), tra gli altri.
In alcuni casi, come nel Corno d’Africa durante l’autunno, le inondazioni potrebbero essere state esacerbate da livelli di umidità del suolo particolarmente bassi che hanno favorito e accelerato il deflusso.
Molte altre regioni in tutto il mondo hanno sofferto di una prolungata mancanza di precipitazioni, in particolare nell’America settentrionale (Messico) e meridionale (bacino amazzonico, zone umide del Pantanal, Argentina, Uruguay) e nell’Africa occidentale.
Nel 2023 si sono verificate ondate di caldo in tutto il mondo, superando spesso i record di temperatura nazionali o locali.
Eventi significativi nell’Europa meridionale, nel Nord Africa e in parti del Nord America e dell’Asia sono stati seguiti in progressione stagionale da eventi in parti del Sud America, dell’Africa meridionale e dell’Australia.
Anche le condizioni calde e secche in alcune regioni hanno contribuito a estesi incendi, in particolare nell’Europa meridionale, in Canada (in particolare nei Territori del Nordovest e con un contributo significativo alle emissioni globali di carbonio) in Sud America, Australia e Hawaii, tra gli altri.
FONTE: COPERNICUS https://climate.copernicus.eu/