NEWS : Pellet contaminato dal Bostrico è allarme
Gli italiani mostrano una preferenza sempre crescente per l’uso del pellet come fonte di riscaldamento domestico, considerato un modo efficiente per risparmiare ed assicurare un ambiente sempre confortevole. Tuttavia, un nuovo problema ha attirato l’attenzione, legato all’allerta riguardante la contaminazione del bostrico.
Il bostrico è un insetto dell’ordine dei coleotteri noto per attaccare gli abeti rossi, causando danni considerevoli alle foreste.
Recentemente, si è parlato molto della sua devastante azione su oltre 10.000 ettari di superficie forestale in Alto Adige.
Questo ha portato ad alcune preoccupazioni, con la menzione di “pellet al bostrico”, che si è rivelata essere più una sorta di allarme infondato.
È importante sapere che sebbene il bostrico possa causare la morte degli alberi, ciò non influisce sulla qualità del legno utilizzato per produrre il pellet.
In altre parole, l’insetto danneggia l’albero ma non compromette la qualità del legno destinato alla biomassa.
Pertanto, l’acquisto di pellet non comporta rischi per la salute o per la qualità del prodotto finale.
C’è stata, tuttavia, una breve preoccupazione riguardo a un possibile cambiamento di colore nel legno dovuto all’attacco del bostrico.
Tale variazione, che avrebbe potuto influire sul colore del pellet, è stata oggetto di analisi scientifiche.
I risultati hanno dimostrato che il cambiamento di colore non incide sulla qualità del legno e, di conseguenza, del pellet.
Non vi sono motivi di preoccupazione per eventuali effetti sulla salute.
Quindi, a conclusione di questa analisi, confermiamo che il pellet rimane un’opzione eccellente per il riscaldamento domestico e per risparmiare sui costi.
Dopo un picco di prezzi dello scorso anno, la situazione è migliorata notevolmente, con il costo del pellet che è sceso a circa 6 euro al sacchetto.
Si conferma dunque che il pellet è di nuovo il metodo più conveniente per riscaldare le case italiane.
Va anche menzionato che esiste una variante di pellet al girasole, che offre un ulteriore risparmio rispetto a quello di legno.
Tuttavia, va notato che questo tipo di pellet non è prodotto in Italia, e la sua disponibilità richiede spedizioni internazionali.
È quindi fondamentale controllare attentamente le etichette e assicurarsi che il sacchetto presenti la certificazione ufficiale che ne attesti la qualità.
A seconda del paese di provenienza, esistono diverse certificazioni da verificare per garantire la qualità del prodotto.ENPlus in tutta Europa;
Sn 166000 in Svizzera;
Ss 187120 in Svezia;
Onorm M 7135 in Austria;
Din 51731 E Din Plus in Germania;
The British Biogen Code Of Practice For Biofuel in Gran Bretagna;
Standard Regulations & Standards For Pellets In The Us: The Pfi negli Stati Uniti.
Per gli italiani, è di fondamentale importanza affidarsi alle certificazioni europee riconosciute dall’Unione Europea.
Queste certificazioni forniscono informazioni dettagliate sulla provenienza del prodotto, nonché dettagli cruciali relativi allo stoccaggio, al trasporto e alla distribuzione.