È con profondo dolore che la famiglia annuncia la scomparsa di Franz Beckenbauer, leggenda vivente del calcio tedesco, all’età di 78 anni.
La notizia è stata diffusa oggi attraverso l’agenzia di stampa tedesca Dpa. Beckenbauer ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio, vincendo due Coppe del Mondo, nel 1974 come giocatore libero e nel 1990 come allenatore.
Il talento di Beckenbauer si è manifestato sin da giovane quando, a soli 14 anni, si è unito all’FC Bayern. Originario di Monaco, città natale dove è nato nel 1945, Beckenbauer è diventato rapidamente uno dei pilastri della squadra, contribuendo a conquistare quattro titoli nazionali e tre Coppe dei Campioni.
Il momento culminante della sua carriera da giocatore è stato nel 1974, quando ha guidato la Germania Ovest alla vittoria nella Coppa del Mondo, interpretando il ruolo di libero con maestria. Prima di questo successo, aveva già trionfato agli Europei del 1972 in Belgio.
Dopo una breve parentesi negli Stati Uniti con i Cosmos di New York, dove ha condiviso il campo con leggende come Pelé, Beckenbauer è tornato in patria, giocando per una stagione con l’Hamburger SV.
La sua transizione verso il ruolo di allenatore è iniziata nel 1984, quando ha assunto la guida della nazionale tedesca, preparandola per la finale dei Mondiali del 1986, persa contro l’Argentina.
Il punto culminante della sua carriera da allenatore è arrivato nel 1990, quando ha guidato la Germania alla vittoria nella Coppa del Mondo in Italia, sconfiggendo nuovamente l’Argentina in finale.
Dopo questo trionfo, ha lasciato il ruolo di allenatore, tornando al FC Bayern nel 1993, guidando la squadra alla vittoria del campionato alla fine della stagione.
Beckenbauer è stato anche una figura chiave nel portare i Mondiali del 2006 in Germania, dimostrando la sua influenza e abilità comunicativa.
Tuttavia, questo successo è stato oscurato da controversie finanziarie che hanno portato a un processo, con accuse contro di lui che si sono concluse con la prescrizione.
La sua eredità nel mondo del calcio rimarrà indelebile, ricordando un’icona che ha segnato un’epoca d’oro per il calcio tedesco.