NEWS Bimbo di 13 mesi ucciso da due pitbull
Un bambino di appena un anno è stato tragicamente attaccato e ucciso da due cani di razza pitbull in una zona rurale di Eboli, provincia di Salerno. I due cani, appartenenti a degli amici della famiglia, hanno inflitto al piccolo profonde ferite con i loro morsi prima di privarlo della vita.
La madre del bambino ha tentato invano di soccorrerlo, subendo anche lei gravi ferite alle gambe nell’aggressione.
Il medico legale, intervenuto tempestivamente, ha constatato il decesso del bambino sul posto.
I cani sono stati immediatamente rimossi e trasferiti in un canile, mentre la dinamica precisa dell’attacco rimane ancora oggetto di indagine da parte della procura di Salerno.
C’è incertezza sul fatto se il bambino fosse stato lasciato solo nel giardino con i cani o se fosse stato trascinato dai cani sul luogo dell’attacco dopo essere entrati in un cortile privato.
Alcune ipotesi suggeriscono che il bambino potesse essere stato in braccio a uno zio che, insieme alla madre, stava uscendo da una villetta.
Il Codacons ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza dei cittadini e della regolamentazione dei cani potenzialmente pericolosi.
Afferma che, indipendentemente dal singolo caso, esistono razze canine con caratteristiche fisiche che le rendono più pericolose in caso di aggressione, come pitbull e rottweiler.
Il Codacons ha da tempo richiesto l’obbligo di un patentino per i proprietari di cani di razze particolarmente potenti e potenzialmente pericolose, sottolineando che l’eliminazione della lista delle 17 razze a rischio ha comportato una mancanza di regolamentazione che ha impatti negativi sulla sicurezza pubblica.
La tragedia di Eboli ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la responsabilità dei proprietari di cani, considerando che ogni anno in Italia si verificano circa 70.000 attacchi da parte di cani all’uomo.
Il Codacons insiste sul ripristino di una lista di razze a rischio, considerando che non tutte le razze sono adatte a tutti e che è necessario garantire la sicurezza della collettività.