Allarme Corrente Golfo :
In base a uno studio recente, l’intensità delle correnti oceaniche globali sta diminuendo in modo costante a causa dell’incessante aumento delle temperature globali.
Questo fenomeno solleva gravi preoccupazioni riguardo alla Corrente del Golfo, il cui indebolimento potrebbe avere conseguenze catastrofiche sul clima del nostro pianeta.
I risultati di una ricerca recentemente pubblicata su Nature Communications indicano che questa situazione potrebbe verificarsi addirittura entro il 2025, benché ci sia ancora dibattito all’interno della comunità scientifica in merito a questa previsione.
Ciò che è certo, però, è che è urgente e imperativo ridurre le emissioni di CO2 per cercare di invertire questa tendenza all’aumento delle temperature globali.
Le correnti oceaniche rappresentano masse d’acqua in movimento che attraversano gli oceani, spinte da vari fattori come i venti, la temperatura, la salinità e la topografia sottomarina.
Possono essere superficiali o profonde e le loro direzioni e intensità possono variare stagionalmente.
Le correnti oceaniche si formano principalmente grazie all’azione dei venti predominanti e alle differenze di temperatura e salinità delle acque marine.
I venti soffiano sulla superficie dell’oceano, spingendo l’acqua e generando flussi che possono attraversare enormi distanze.
Inoltre, l’acqua calda è meno densa di quella fredda, e l’acqua salina è meno densa di quella dolce, creando così movimenti verticali ed orizzontali che contribuiscono alla formazione delle correnti.
La Corrente del Golfo è una corrente oceanica ben nota che ha origine nei Caraibi, dove l’acqua calda è spinta verso nord da venti e differenze di temperatura.
Questa corrente scorre lungo la costa orientale degli Stati Uniti e si estende verso nord-est, attraversando l’Atlantico settentrionale fino alle coste dell’Europa.
La Corrente del Golfo svolge un ruolo cruciale nella regolazione del clima sia per l’America del Nord che per l’Europa, apportando un riscaldamento alle coste atlantiche degli Stati Uniti e dell’Europa occidentale.
Questo effetto termoregolatore mite contribuisce a mantenere temperature più miti lungo le coste, specialmente in inverno.
Inoltre, la Corrente del Golfo influisce sulla quantità di precipitazioni nelle regioni costiere, poiché l’acqua calda evapora più rapidamente di quella fredda, aumentando così l’umidità atmosferica sopra di essa.
Questo può portare a un incremento delle precipitazioni nelle terre costiere, influenzando il clima locale e sostenendo la biodiversità.
Il cambiamento climatico sta influenzando la Corrente del Golfo in due modi interconnessi.
In primo luogo, le emissioni di CO2 stanno innalzando le temperature sia dell’aria che dell’oceano, diminuendo la capacità delle correnti di affondare a causa della ridotta densità dell’acqua calda.
In secondo luogo, il riscaldamento globale sta causando lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia, contribuendo all’afflusso di acqua dolce nell’oceano e riducendo ulteriormente la salinità e la densità dell’acqua.
In sintesi, l’acqua disponibile per l’affondamento delle correnti sta gradualmente diminuendo, fenomeno che influisce direttamente sulla Corrente del Golfo.
Le prove del suo progressivo indebolimento sono ormai numerose.
La domanda cruciale è quanto tempo rimanga prima che la corrente si fermi completamente.
Sebbene l’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) suggerisca che sia improbabile che la Corrente del Golfo collassi completamente entro la fine del secolo, i dati di uno studio recente indicano che potrebbe fermarsi tra il 2025 e il 2095, con una probabilità massima attorno al 2057.
I ricercatori si basano su calcoli statistici e dati sulle temperature oceaniche degli ultimi 150 anni per giungere a questa conclusione.
Tuttavia, alcuni esperti ritengono che alcune delle assunzioni nei loro modelli siano troppo semplificate e richiedano ulteriori verifiche.
In ogni caso, l’importanza di ridurre le emissioni globali di gas serra è evidente.
Le conclusioni dello studio sono allarmanti, anche se si tratta di una previsione, e sottolineano l’urgenza di affrontare il problema del cambiamento climatico per preservare l’equilibrio delle correnti oceaniche e mitigare il potenziale impatto negativo sul nostro pianeta.