METEO NEWS La neve in pianura per Halloween gli ultimi aggiornamenti
A fine mese avremo tutti gli ingredienti per intense nevicate, non solo sui rilievi Alpini e quelli Appenninici del Centro Nord, ma anche sulle pianure del Nord Italia.
Il modello Americano GFS e l’Europeo ECMWF continuano a confermare sia un nucleo di aria gelida con temperature fino a -17 gradi alla quota di 850 hPa (circa 1500 metri d’altezza) ed un Ciclone da 986 hPa molto profondo, entrambi in arrivo sulla Penisola nella giornata del 31 Ottobre.
Il Ciclone con precipitazioni abbondanti e l’aria gelida potrebbero portare intense nevicate, non solo sulla catena Alpina, ma anche sulla dorsale Appenninica del Centro Nord e sulla pianura padana.
Questa configurazione potrebbe portare le prime nevicate in pianura della stagione, ma qui entrano in gioco delle variabili.
Attualmente i modelli stanno sfornando le previsioni con delle variabili, ma tutto dipenderà dai tempi di arrivo del freddo e del Ciclone, oltre le relative traiettorie e di seguito i tre possibili scenari previsti:
- ARIA ARTICA PRIMA DEL CICLONE: Se arriverà almeno 48 ore prima del Ciclone, il freddo avrà il tempo di depositarsi al suolo sulle pianure del Nord, in modo da creare un cuscinetto di aria fredda e con l’arrivo del Ciclone dall’Atlantico, avremo copiose nevicate da addolcimento sulle pianure del Nord, oltre sui rilievi Alpini ed Appenninici del Centro Nord.
- ARIA ARTICA DOPO IL CICLONE: Se il Ciclone arriverà prima dell’aria gelida, dispenserà intense piogge su tutto il Paese e nevicate solo sulle Alpi alle quote medie, poi al termine delle precipitazioni arriverà il freddo.
- ALTRA TRAIETTORIA DEL CICLONE: L’aria artica arriverà sull’Italia e si depositerà al suolo essendo più pesante di quella calda, andando a creare un cuscinetto di aria fredda.
- Il Ciclone non arriverà in maniera franca sull’Italia, deviando prima sul Mediterraneo per arrivare poi sul nostro Paese, attivando cosi un richiamo di venti da Sud in quota.
- In questo modo avremmo temperature prossime allo zero in pianura, ma in quota vi sarebbe un richiamo di venti più caldi, che andrebbero a trasformare la neve in pioggia, poi al suolo tornerebbe a congelare creando il fenomeno del gelicidio.
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