Armato e minaccia il suicidio ex militare barricato in casa : Dopo la notifica del sequestro dei suoi fucili sportivi a causa delle sue condizioni psicofisiche, è trascorso un periodo di 36 ore prima che si aprisse un canale di dialogo con l’ingegnere friulano di 55 anni, che era asserragliato nella sua abitazione a Cordovado, in provincia di Pordenone.
Il professionista, del quale eviteremo di menzionare le generalità complete per rispetto delle sue condizioni psicofisiche, sembra aver intrapreso una discussione con i negoziatori dei carabinieri.
Questo sviluppo è fonte di speranza, poiché potrebbe evitare la necessità di un intervento da parte delle forze speciali, che continuano a presidiare la zona.
Nel corso della giornata, l’uomo ha condiviso monologhi online, ma ha sempre mantenuto un atteggiamento non belligerante.
Ha dichiarato: “Io amo la vita, io amo tantissimo la vita, lo dico e lo ripeto: devi portarmi all’insano gesto, devi faticare, però, perché io sono estremamente stabile fisicamente e mentalmente”.
Queste parole sono state rivolte a un negoziatore con cui non aveva ancora accettato di parlare al telefono.
In precedenza, l’ingegnere, che da due anni e mezzo viveva in isolamento nella sua abitazione dopo aver svolto il ruolo di consulente aziendale, aveva rivelato le ragioni del suo rifiuto di consegnare le armi alle autorità.
Voleva evitare che i carabinieri le usassero come pretesto nei suoi confronti e offrì di consegnarle alla stazione dei carabinieri in passato, ma gli era stato detto che ciò non era praticabile.
La situazione ha diviso la piccola comunità di Cordovado, con il centro cittadino chiuso e molte persone costrette a pernottare in hotel.
Una residente ha commentato: “Non si può bloccare un intero paese per una sola persona. Le attività commerciali del centro non sono raggiungibili: speriamo che questa vicenda si risolva al più presto, perché coinvolge davvero tante persone.
L’auspicio di tutti è che quest’uomo, che quasi nessuno di noi ha mai incontrato, si consegni spontaneamente, anche perché non ha ancora commesso alcun grave reato.
I medici potranno certamente aiutarlo a superare questo momento delicato”.