INQUINAMENTO LIVE I dati di oggi in Italia
Sono un po’ di giorni che l’aria in Italia è stagnante, perché non vi sono venti capaci di generare un ricambio dell’aria e quindi si crea un costante aumento degli inquinanti di natura antropica, dovuti all’attività dell’uomo, come le emissioni dovute alla combustione dei carburanti di natura fossile, prodotta dalle automobili e camion.
Inoltre le emissioni per la combustione del gas degli impianti di riscaldamento, le emissioni per la combustione dei rifiuti dovuta ai termovalorizzatori, oltre alle emissioni industriali e molto altro ancora.
Il tutto può creare problemi alla salute nel lungo termine, mentre nell’immediato in alcuni soggetti avviene la riacutizzazione delle malattie croniche del sistema respiratorio, oltre che delle allergie.
L’Europa ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia, con eventuale maxi multa, proprio perché non sono stati rispettati gli obblighi per contenere le polveri sottili, il micidiale killer silenzioso delle nostre città soprattutto nella Pianura Padana.
BIOSSIDO DI AZOTO:
L’ossido e il biossido di azoto (NO e NO2) costituiscono specie chimiche presenti nell’atmosfera sia come risultato di processi naturali che a causa di attività antropogeniche.
Tra i vari composti contenenti ossigeno e azoto, sono quelli che sollevano maggiori preoccupazioni in termini di inquinamento atmosferico.
Il termine generico “NOx” indica la somma del monossido di azoto e del biossido di azoto.
Il biossido di azoto si presenta come un gas reattivo dal caratteristico colore rosso-bruno, dotato di un odore forte e pungente.
Questa sostanza è altamente tossica ed irritante, classificandosi tra gli inquinanti atmosferici più pericolosi.
La sua pericolosità non deriva solo dalla sua natura irritante, ma anche dal fatto che in condizioni di intensa radiazione solare, scatena reazioni fotochimiche secondarie che generano ulteriori sostanze inquinanti, contribuendo alla formazione dello “smog fotochimico”.
In particolare, il biossido di azoto agisce come precursore dell’ozono troposferico.
La presenza di umidità nell’aria può far sì che il biossido di azoto si trasformi in acido nitrico, causando le cosiddette “piogge acide”.
Questo fenomeno rappresenta un impatto ambientale significativo, con conseguenze dannose per ecosistemi sensibili e risorse idriche.
In sintesi, la presenza di NO e NO2 nell’atmosfera, specialmente sotto forma di biossido di azoto, non solo costituisce una minaccia diretta per la salute umana, ma contribuisce anche all’aggravamento del problema dello smog e alla formazione di inquinanti atmosferici secondari con impatti ambientali considerevoli.
SITUAZIONE DEL BIOSSIDO DI AZOTO DI OGGI SABATO 16 MARZO SULL’ITALIA:
PM 2,5 (detta anche Particolato o Polveri Sottili)
Il complesso delle particelle solide e liquide sospese nell’aria è noto come materiale particolato, indicato anche con l’acronimo inglese PM (particulate matter).
Il termine PM2,5 si riferisce alle particelle con un diametro inferiore o uguale a 2,5 micron, equivalenti al diametro di una sferetta di densità 1 g/m³ che cade nell’aria con la stessa velocità della particella considerata.
Un micron (μ) corrisponde a un millesimo di millimetro.
Le particelle PM2,5, comunemente chiamate “particolato fine,” si distinguono dalle particelle grossolane, con un diametro aerodinamico superiore a 2,5 μ, o dalla frazione del PM10 (10 μ).
Le Fonti di Particolato Fine:
Le sorgenti principali del particolato fine PM2,5 sono di natura antropica, derivanti da attività industriali, riscaldamento, traffico veicolare e processi di combustione.
Esse possono essere classificate come primarie, quando emesse direttamente in atmosfera, o secondarie, quando si formano da reazioni chimiche tra altre sostanze inquinanti.
È interessante notare che all’interno del PM10 di origine secondaria, tutte le particelle potrebbero effettivamente rientrare nella categoria di PM2,5, rappresentandone la parte predominante.
Impatto sulla Salute Umana:
Analogamente al PM10, le particelle sottili hanno una lunga persistenza in atmosfera.
Tuttavia, i PM2,5, grazie alle loro dimensioni ridotte, possono penetrare profondamente nel sistema respiratorio umano, superando la barriera tracheo-bronchiale e raggiungendo la zona alveolare.
Il rapporto 10/2019 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente ha sottolineato drammaticamente che nel 2016, in 41 paesi europei, sono stati registrati 412.000 decessi prematuri associati all’esposizione a polveri sottili.
Secondo il Ministero dell’Ambiente, le particelle fini possono attraversare la barriera alveolare, entrare nel flusso sanguigno e essere assorbite dai tessuti.
Le persone più vulnerabili ai rischi connessi all’esposizione a inquinanti atmosferici includono coloro con patologie cardiache o polmonari, bambini e anziani.
Nei soggetti affetti da malattie cardiache o polmonari, l’inalazione di particolato è associata ad un aumento di morbilità e mortalità cardiorespiratoria.
I bambini, con un sistema respiratorio e immunitario ancora in via di sviluppo, sono particolarmente a rischio a causa di una maggiore attività fisica e frequenza respiratoria.
Questo può portare ad un aumento di sintomi respiratori acuti, crisi asmatiche e, nel tempo, a una riduzione della funzione polmonare.
Studi recenti hanno anche collegato l’esposizione a lungo termine al particolato con un aumentato rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita.
SITUAZIONE DEL PM 2,5 DI OGGI SABATO 16 MARZO SULL’ITALIA:
Come vediamo dagli elaborati serve una soluzione urgente, per cambiare con le tecnologie di oggi a nostra disposizione, questo trend dell’inquinamento provocato dalle attività umane in costante aumento, per preservare la salute di tutti.