NEWS : Influenza polmonare tra i giovani ospedali sotto pressione
Il 2024 inizia con un carico significativo per il sistema sanitario italiano, con ospedali e Pronto Soccorso sottoposti a una notevole pressione.
Mentre i ricoveri da COVID continuano a diminuire, emerge una nuova preoccupazione legata all’influenza: un aumento delle forme influenzali gravi, spesso accompagnate da polmoniti, colpisce anche i soggetti più giovani.
Secondo i dati forniti dagli ospedali sentinella della Federazione delle Aziende Sanitarie (Fiaso), il quadro attuale mostra una diminuzione complessiva del 16% nei ricoveri da COVID nell’ultima settimana del 2023.
Tuttavia, nonostante questa tendenza, si registra un incremento nelle terapie intensive, attribuibile alle ricadute a lungo termine dei contagi recenti. I pazienti ospedalizzati presentano un’età media di 68 anni, e nel 93% dei casi sono affetti da altre patologie.
La situazione negli ospedali pediatrici è rimasta stabile, con una netta predominanza di bambini ricoverati per sindromi respiratorie legate all’infezione da SARS-CoV-2. Il COVID sta gradualmente cedendo il passo all’influenza, come sottolineato dal presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, che sottolinea l’impatto maggiore dei virus influenzali sulla popolazione anziana e fragile, affollando i Pronto Soccorso con casi di scompensi respiratori.
Un altro elemento preoccupante è l’aumento dell’incidenza delle forme influenzali gravi nella popolazione più giovane.
Marco Falcone, direttore del reparto di Malattie Infettive all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, evidenzia una patogenicità superiore dell’influenza rispetto agli anni precedenti, con un aumento dei ricoveri per polmonite anche tra individui sani e giovani.
Le complicazioni influenzali, come le sovrainfezioni batteriche, contribuiscono a rendere più complessa la gestione ospedaliera, con una crescente richiesta di posti letto, aggravata dalla necessità di isolare anche i pazienti COVID non gravi.
Non è ancora chiaro se la severità delle forme influenzali sia legata a una ridotta immunità dopo due anni di pandemia o a varianti virali più aggressive.
Gli esperti segnalano inoltre una forma di spossatezza prolungata post-influenzale, simile al long-COVID, mentre i casi di COVID si verificano principalmente tra le persone fragili e immunodepresse, spesso non completamente vaccinate.
Di fronte a questa complessa situazione, gli infettivologi ribadiscono l’importanza delle vaccinazioni.
Fausto De Michele, direttore del reparto di Pneumologia all’Ospedale Cardarelli di Napoli, avverte sulla scarsa copertura vaccinale di quest’anno, con un rifiuto generalizzato per i vaccini COVID e influenzali, causando problemi considerevoli soprattutto tra le persone anziane non vaccinate.
Per incentivare le vaccinazioni, sono in programma nuove giornate di Open day, come quelle previste nel Lazio il 6 e 7 gennaio, e ulteriori appuntamenti il 20 e 21 gennaio.