NEWS Malattia del Congo a Lucca un paziente con sintomi simili
Un uomo, appena rientrato dalla Repubblica Democratica del Congo, è stato ricoverato all’ospedale San Luca di Lucca per una sintomatologia influenzale che potrebbe essere riconducibile alla malattia che sta colpendo una regione del Paese africano.
Il paziente è stato ricoverato dal 22 novembre al 3 dicembre, per poi essere dimesso in seguito alla completa guarigione.
La notizia è stata comunicata da Maria Rosaria Campitiello, Capo dipartimento della prevenzione del Ministero della Salute.
I campioni prelevati dall’uomo saranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che sta monitorando attentamente la situazione.
Secondo Spartaco Sani, responsabile delle malattie infettive dell’ospedale San Luca, il paziente, che lavora in Congo, presentava febbre e anemia al momento del ricovero ma è ora in buone condizioni.
Per maggiore scrupolo, è stato ricontattato per ulteriori accertamenti, anche se al momento non si registra alcun rischio di contagio.
La malattia, ancora poco conosciuta, ha già causato oltre 100 decessi nella regione di Panzi, a circa 700 chilometri a sud-est di Kinshasa.
I sintomi riportati includono tosse, febbre, forte mal di testa e, in alcuni casi, anemia.
Particolarmente preoccupante è l’età delle vittime, prevalentemente giovani tra i 15 e i 18 anni, con circa 400 casi ufficialmente registrati, la metà dei quali coinvolge bambini sotto i cinque anni.
In Italia, il Ministero della Salute ha intensificato la sorveglianza sanitaria, chiedendo agli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera di prestare particolare attenzione ai voli diretti provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo.
“La sorveglianza è attiva e monitoriamo costantemente la situazione senza creare allarmismi, ma con la doverosa attenzione”, ha dichiarato Campitiello in una recente nota.
L’ospedale di Lucca e l’Iss restano impegnati a garantire un controllo rigoroso, mentre proseguono gli accertamenti sul caso per prevenire eventuali rischi di diffusione della malattia in Italia.