NEWS : Trattori in piazza in Italia contro politica, Europa e sindacati agricoli
Trattori hanno invaso le piazze di tutta Italia in segno di protesta contro le politiche agricole dell’Unione Europea, le decisioni del Governo e le principali Confederazioni agricole.
Il Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.) ha guidato le manifestazioni, ponendo l’attenzione sulla difesa dell’agricoltura, dei territori, del lavoro e delle piccole imprese.
Gli agricoltori lamentano di essere stati abbandonati dalla politica e traditi dai sindacati agricoli, mentre affrontano il deterioramento causato dalle importazioni, il presunto tradimento sindacale e le difficoltà imposte dalle istituzioni bancarie.
Le proteste sono iniziate il 19 gennaio in Sicilia e si sono estese a molte altre città italiane, tra cui Frosinone, Latina, Torino, Pescara, Reggio Emilia, Noci (Puglia), Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta e Napoli.
L’ondata di mobilitazioni con trattori in piazza segue l’esempio di altri paesi europei come Olanda, Germania, Francia e Romania, dove gli agricoltori hanno espresso il loro malcontento pubblicamente.
Il presidente del Comitato degli Agricoltori Traditi, Danilo Calvani, ha annunciato che ulteriori proteste sono in programma in diverse città italiane, promettendo un’ampia mobilitazione nazionale.
Calvani sottolinea la situazione critica degli agricoltori italiani, evidenziando problemi come tasse elevate, accordi internazionali svantaggiosi e mancanza di rappresentanza sindacale.
Avverte che la crisi potrebbe portare a una grave crisi alimentare, citando la minaccia di nuovi alimenti prodotti con farine di insetti e carne coltivata in laboratorio e stampata in 3D.
Le proteste hanno coinvolto numerose città italiane, con blocchi stradali e manifestazioni che hanno causato disagi alla mobilità.
I manifestanti accusano le grandi confederazioni agricole di tradimento e chiedono il loro azzeramento e commissariamento, sostenendo che i loro dirigenti ricevono stipendi milionari mentre gli agricoltori lottano per sopravvivere.
Il vicepremier e ministro dell’Agricoltura del Belgio, David Clarinval, ha dichiarato che la rabbia degli agricoltori è multifattoriale e varia da un paese all’altro.
Ha sottolineato l’importanza di considerare la necessità di garantire una remunerazione significativa agli agricoltori, insieme alla produzione di cibo in quantità e qualità.
Clarinval ha suggerito un dialogo più ampio tra gli Stati per affrontare le diverse sfide e rispondere alle aspettative legittime degli agricoltori a livello europeo.